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Come può cambiare (in meglio) il mondo?

Come può cambiare (in meglio) il mondo?

Sostenibilità 18 Set 2025 di Fabio Fantuzzi

  1. Come si cambia il modello di sviluppo
  2. Come avviene un cambiamento sociale
  3. Come avviene un cambiamento individuale
  4. Principi, teorie, e prassi
  5. Leggi e altre forme di potere
  6. La libertà 
  7. La spinta gentile 
  8. Il mondo va meglio o peggio?
  9. Conquiste di civiltà
  10. Il ruolo del denaro nell’evoluzione della società
  11. La lotta tra forze evolutive e ostacolatrici

Come si cambia il modello di sviluppo

Un modello di sviluppo è fatto di tanti elementi interconnessi che riguardano educazione e cultura, rapporti geo politici, leggi, regolamentazioni e politiche economiche, innovazione tecnologica, condotte aziendali, processi produttivi, impiego di risorse e, infine, comportamenti dei cittadini-consumatori.

È evidente che cambiarlo non è affatto semplice, anzi, il problema è così complesso che probabilmente nessuno è in grado di concepire un vero e proprio piano, anche perché sono in gioco molti fattori non direttamente controllabili, dal momento che gran parte dei processi economici si svolgono in regimi formalmente democratici con mercato libero.

Questa constatazione potrebbe scoraggiare riguardo all’effettiva possibilità di riuscire in una tale impresa. Allo stesso tempo sappiamo che nella storia anche recente non mancano certo eventi inattesi dalle grandi conseguenze.

Una considerazione la possiamo fare: se da quando l’esigenza dello sviluppo sostenibile si è manifestata (ormai più di 50 anni fa) il tratto caratterizzante è stata la lentezza e la inadeguatezza dei provvedimenti presi, la cosa più importante da fare ora è accelerare i tempi.

In una situazione intrinsecamente molto complessa, è opportuno che ognuno, nel ruolo che gioca in questa partita, faccia tutto il possibile.

La posta in gioco (il mantenimento di condizioni di vita desiderabili sul pianeta e addirittura la sopravvivenza del genere umano) è tale da richiedere esattamente questo: che ognuno faccia il massimo.

Cosa significa questo per un individuo o un’azienda, cosa può favorire e cosa può ostacolare il processo di cambiamento sarà la traccia seguita nel seguito di questo scritto.

Come avviene un cambiamento sociale

La storia ci evidenzia che i cambiamenti a livello individuale e collettivo sono possibili, tuttavia ottenerli rispettando la libertà dell’individuo non è affatto semplice. 

La recente esperienza della pandemia Covid-19 ha mostrato che l’introduzione di regole e sanzioni severamente applicate ottiene dei risultati, ma ha anche evidenziato quanto questa strada sia vigorosamente osteggiata da più parti.

Il fatto che il cambiamento dei fenomeni sociali ed economici sia determinato dalla sommatoria dei comportamenti individuali dei singoli cittadini e delle singole collettività politiche e economiche determina la maggiore difficoltà da affrontare nell’ottica della transizione sostenibile.

Infatti, un cambiamento sociale avviene se e solo se si verificano cambiamenti dei comportamenti individuali.

Ma, in paesi che vogliono essere democratici, non c’è la possibilità di un controllo diretto e forte sui comportamenti individuali. Questi cambiamenti devono essere in qualche modo ‘voluti’ dai diretti interessati.

Come avviene un cambiamento individuale

Immagine che rappresenta un cambiamento individuale.

Che il cambiamento individuale sia possibile è una evidenza esperienziale. Come avvenga è invece ancora avvolto da aree di mistero. Nel senso che non sempre si riesce a trovare una spiegazione del perché un cambiamento sia o non sia avvenuto. Il cambiamento può avvenire in relazione a diversi dosaggi di cause endogene o esogene, e può essere più o meno consapevole, più o meno intenzionale. 

Sui cambiamenti non intenzionali ai fini del raggiungimento di uno scopo non si può contare, in quanto per definizione sfuggono dal controllo. Focalizzando l’attenzione sui cambiamenti intenzionali, quelli per cause esogene, cioè ‘provocati’ dall’esterno, costituiscono un problema sul piano etico, in quanto violano la libertà dell’individuo di autodeterminarsi. 

Ecco perché la forma di cambiamento alla quale guardiamo con maggiore attenzione nell’ottica di ottenere i cambiamenti necessari è il cambiamento intenzionale endogeno: l’individuo decide di ottenere un cambiamento nel proprio comportamento, e ci riesce. A questo argomento verrà dedicata buona parte di questo scritto.

Principi, teorie, e prassi

La complessità del cambiamento sociale è tale proprio perché in esso si sviluppano tutte le relazioni vicendevoli tra immateriale e materiale.

Focalizzandoci sulla sostenibilità, possiamo vedere con una certa chiarezza che finché si tratta di scrivere documenti e stare sul piano delle affermazioni di principi le cose sono ancora (relativamente) semplici. Intendiamoci, arrivare all’approvazione di documenti come gli accordi del COP28 a Dubai ha richiesto, stando a quanto apprendiamo dai media, un grande sforzo di mediazione. Non si vuole pertanto sminuire l’enorme e lodevole lavoro che viene fatto per concordare sui principi e le regole.

Esiste allo stesso tempo un latente scollamento tra il piano politico, che spesso ‘vola alto’ e quello pratico, attuativo (le prassi), che al contrario sembra continuare a volare il più basso possibile quando si tratta di attuare provvedimenti che non hanno come obiettivo prevalente l’ottenimento di un vantaggio monetario nel breve termine.

Questo fa sì che non è affatto detto, come si è visto in più occasioni, che principi di sano sviluppo assunti nelle proposte normative ad alto livello riescano a tradursi in provvedimenti attuativi e, conseguentemente, in effettivi cambiamenti nei comportamenti quotidiani di imprese e individui.

Leggi e altre forme di potere

Dal momento che nell’essere umano non è possibile impedire all’origine il sorgere di impulsi antisociali che perseguono vantaggi per sé senza preoccuparsi delle conseguenze sugli altri, uno strumento per andare nella direzione dei cambiamenti sociali desiderati in un’ottica di bene comune sono le leggi o altre forme di imposizione, basate su qualche forma di potere.

Provvedimenti di questo tipo hanno un’importanza grande, che può essere anche determinante. Le istanze a livello istituzionale, soprattutto O.N.U. e Unione Europea, costituiscono una potenziale forza trainante. Ciò cui si assiste, anche in tempi contemporanei alla redazione di questo scritto, è che vengono dichiarati principi e posti obiettivi generali su cui la maggior parte degli interessati sono d’accordo. Quando però si tratta di portare a terra i principi generali, spesso ci si ritrova a fare i conti con l’opposizione di componenti della compagine sociale che verrebbero penalizzate dal concreto perseguimento di tali obiettivi. Succede poi che, sulla base della forza e influenza che quei componenti riescono a mettere in campo, gli obiettivi possono venire modificati, quando non snaturati o addirittura annullati.

Questa osservazione non vuole negare importanza a ciò che può essere fatto ad ‘alto livello’, che rimane probabilmente la componente più rilevante ai fini del cambiamento, ma piuttosto evidenziare che accanto a questo deve esserci una adeguata crescita di consapevolezza dal basso. In quest’ottica ha grande importanza il tema della libertà.

La libertà

Immagine che rappresenta il concetto di libertà

Libertà, con i suoi vari derivati, è un termine frequentemente utilizzato, anche se è probabilmente uno di quelli che maggiormente si presta ad attribuzioni di significato anche molto diverse. 

Chi ha una visione meccanicista-riduzionista della realtà ne nega l’esistenza, partendo dall’assunzione che sia il cervello, come macchina materiale, a determinare il comportamento umano. E, in quanto ‘macchina’, ciò che accadrà al cervello nell’istante t dipende esclusivamente ed assolutamente dallo stato (materiale, misurabile) del cervello nell’istante t -1. Nessuno spazio per la libertà.

Fatto sta che di libertà si parla, trova spazio negli atti fondativi delle istituzioni politiche, dà nome a partiti e organizzazioni, in suo nome sono scritte tra le pagine più forti della narrazione storica e dell’arte e in suo nome i genitori prendono a volte importanti decisioni riguardo all’esistenza dei loro figli.

Non è peregrino affermare che la libertà sia il valore più alto per l’essere umano (almeno nella cultura occidentale, l’unica che personalmente mi pare di conoscere decentemente). Non a caso l’elemento dominante delle nostre società, nella misura in cui mettono al primo posto la dimensione economica, è il libero mercato, quasi un dogma.

Il riconoscimento della libertà individuale come valore da perseguire rende la progettazione di fenomeni collettivi decisamente sfidante.

La spinta gentile 

Non sorprende, quindi che uno studioso di scienze comportamentali, Richard Thaler, abbia conquistato il premio Nobel per l’Economia (nel 2017) grazie ad un suo lavoro dedicato a come organizzazioni pubbliche e private possano suggerire gentilmente ai cittadini come migliorare le loro scelte, ad esempio pensionistiche, nel loro stesso interesse. Il concetto è quello di nudge (spinta gentile), proprio nel totale rispetto della libertà di scelta individuale.

Uno dei temi evidenziati da questo principio è il modo in cui il cittadino viene messo in condizione di effettuare una scelta. Thaler parla di ‘architettura delle scelte’. L’architettura delle scelte può essere progettata per perseguire primariamente il mio (azienda, ente, individuo) vantaggio, oppure per perseguire primariamente il vantaggio del cittadino o cliente.

Il mondo va meglio o peggio?

Da quando esistono gli Homo Sapiens, seppur tra rallentamenti, fermate e anche arretramenti, nella vita sociale si sono verificati sviluppi nella direzione del crescente rispetto della persona e dell’ambiente, in una direzione che possiamo definire etica. Sebbene di fronte ad una tale affermazione vengano in mente tanti esempi del contrario, tante cose che accadono oggi e che sono smaccatamente immorali o amorali, dobbiamo considerare che:

  • L’asticella per definire un comportamento ‘etico’ si è nel tempo molto alzata, basti pensare a tutto ciò che ha a che fare col rispetto delle diversità: eventi oggi in qualche modo circoscritti che suscitano giustamente scandalo, erano fino a non tanto tempo fa assolutamente la norma
  • Il mondo dei media dedica sempre molta più attenzione a tutto ciò che va male, rispetto a tutto ciò che va bene. Quindi nella rappresentazione del mondo che si forma nelle nostre menti in base alle informazioni cui siamo esposti, tende a crearsi un quadro che non rispecchia la realtà (statistica) della situazione, ma enfatizza gli aspetti negativi
  • Tutto ciò che è già acquisito, ma che è stato oggetto di impegno di conquista per tante generazioni, siamo oggi portati a darlo per scontato, quindi a non attribuirgli valore.

Conquiste di civiltà

A titolo di esempio, per quanto riguarda ‘miglioramenti sociali’ ormai abbastanza consolidati, almeno dalle nostre parti, possiamo citare la fine della servitù della gleba, dello schiavismo legale, dello ius primae noctis, delle discriminazioni etniche legali, della mancanza di regole per la salvaguardia dell’ambiente, dell’educazione scolastica riservata a pochi privilegiati, dell’altissimo livello di mortalità infantile, delle discriminazioni basate sul genere molto più forti rispetto a quelle residue.

È evidente che rispetto ad ognuno degli esempi portati si potrebbe obiettare ‘eh, in realtà questo succede ancora (da noi o altrove)’. La tendenza di questi fenomeni è comunque verso il miglioramento, come rilevano le specifiche indagini che ONU e organi correlati da tempo svolgono per monitorare l’andamento di tali fenomeni.

Non si può quindi negare, basandosi su dati e non su impressioni o preconcetti, che la civiltà abbia portato e stia continuando a portare miglioramenti per molti aspetti che determinano la qualità della vita degli individui, considerando l’intera popolazione mondiale. 

Il ruolo del denaro nell’evoluzione della società

L'importanza del denaro nel risolvere i problemi legati alla mancanza di sostenibilità

È interessante e sintomatico il tema della disuguaglianza economica che, all’interno di stati e aziende, continua assai frequentemente ancora ad aumentare. 

Questo conferma la tesi che la madre di tutti i problemi cui la sostenibilità cerca di mettere rimedio è l’avidità di denaro. Questa madre ha tanti figli sui quali focalizzare l’attenzione. 

È fondamentale, nella ricerca di prospettive di soluzione del problema, iniziare a ‘prendere il toro per le corna’.

La lotta tra forze evolutive e ostacolatrici

Quali conclusioni possiamo trarre dalle osservazioni fatte sin qui? 

Da un lato sembra evidente che il processo di civilizzazione che, seppur con forme e tempi diversi, interessa quasi ogni parte dell’umanità, tende a mitigare o eliminare, a partire da un piano teorico, poi politico e infine giuridico quelle situazioni che si presentano come ‘ingiuste’, in nome di principi enunciati a livello istituzionale con atti come la Dichiarazione universale dei diritti umani.

Da un altro lato quella parte dell’essere umano che tende a sopraffare il simile per trarne vantaggio continua a mostrare in molti casi tutta la sua capacità di produrre effetti che in molti casi diventano tragici, come sono le guerre, lo sfruttamento e la sopraffazione dei più deboli, il persistere della mancata o inadeguata cura per l’ambiente.

La conclusione è quindi che è in atto una lotta: la storia ci dice che la possibilità di vincerla esiste, come è successo già tante volte quando istanze evolutive e involutive (o semplicemente non evolutive) si sono contrapposte nella storia dell’umanità, con la ‘vittoria’ delle prime.

La consapevolezza delle conseguenze irreparabili della sconfitta deve indurci ad assumere la responsabilità di sfruttare più che al massimo questa possibilità.

L’articolo ha evidenziato quanto sia urgente agire. Non rimandare il cambiamento: scopri come PMI Sostenibile può guidare la tua azienda verso un futuro più responsabile e competitivo. Contattaci ora.

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