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Come effettuare il B Impact Assessment

Come effettuare il B Impact Assessment

B Corp 16 Mar 2021 di Staff PMI

Per affrontare nel miglior modo la compilazione online del B Impact Assessment è bene tenere in considerazione alcuni aspetti, che andiamo a descrivere di seguito in questo articolo.

Quali sono le informazioni indispensabili per la compilazione del B Impact Assessment? Scoprilo con la nostra pratica checklist: scaricala ora, è in regalo per te.

B Impact Assessment: 6 aspetti a cui fare attenzione durante la compilazione

1 Fare molta attenzione alla formulazione di domande e risposte

Al netto di quanto trattato al punto 3 qui sotto, solitamente domande e risposte sono formulate con una certa precisione, che non deve essere sottovalutata, in quanto si potrebbe essere portati in diversi casi a travisare il senso della domanda e delle diverse opzioni di risposta. È inoltre solo attraverso l’attenta lettura e approfondita comprensione di domande e possibili risposte che ci si può fare un’idea esatta di come si conquistano i punti.

2 Le risposte devono essere veritiere e documentabili

Se si affronta la valutazione nell’ottica di ottenere la certificazione occorre considerare che quando la si richiede il B Lab avvia un processo di verifica. Tale verifica non prevede normalmente sopralluoghi on site e si basa sulla verifica delle risposte e su esami documentali, in parte a campione.

In sostanza, soprattutto se permettono di guadagnare un buon punteggio (ad esempio almeno un punto), le risposte devono essere il più possibile sostenute da ‘prove documentali’. Per fare un esempio: se dichiariamo che la nostra energia elettrica proviene al 100% da fonti rinnovabili a basso impatto, dovremo esibire il contratto con la tal azienda energetica, e la dichiarazione da parte della suddetta azienda energetica riguardo alle fonti da cui proviene l’energia elettrica del contratto che abbiamo sottoscritto. Bene considerare che dando risposte a noi favorevoli (che fanno guadagnare buoni punteggi) ma che non possono essere dimostrate, o almeno argomentate in modo assolutamente convincente, potrebbe significare vedere eliminati quei punti in fase di verifica.

Inoltre, se la cosa si ripetesse su diverse domande, ovviamente il fatto farebbe sorgere al valutatore sospetti sulla correttezza generale delle risposte che abbiamo dato, e questo potrebbe ragionevolmente indurlo a procedere ad ulteriori verifiche. È quindi assolutamente consigliabile dare risposte veritiere e il meno possibile auto indulgenti. Ovvio che a questo fine uno sguardo esterno può essere di grande aiuto.

Prima di compilare il B Impact Assessment assicurati di avere pronte tutte le informazioni che ti servono: scarica ora la nostra checklist per verificare di essere in possesso di tutto ciò che ti occorre.

3. Non sempre è del tutto chiaro il significato della domanda

Dal momento che il BIA è strutturato con lo scopo di rendere confrontabili aziende diversissime in ogni parte del mondo, in alcuni casi le domande sono formulate in un modo che non permette una totale chiarezza su quale sia il modo corretto di rispondere rispetto al contesto della propria azienda.

Nell’interfaccia sono disponibili spiegazioni ed esempi, ma non sempre, anche andando a vederli, si riescono a fugare i dubbi. Si può anche andare a controllare la versione originaria (in lingua inglese) di domande e risposte, ma non è detto che anche questo sia risolutivo.

In alcuni casi anche facendo espressa richiesta di chiarimento al B Lab non si ottiene il chiarimento che si vorrebbe, e si viene rimandati alla valutazione che l’esperto farà in fase di verifica quando si andrà a richiedere la certificazione. Ovvio che compilare il BIA con l’aiuto di consulenti può agevolare non poco il processo.

4. È possibile procedere con la compilazione saltando delle risposte

L’interfaccia del BIA permette di procedere senza rispondere ad alcune delle domande. In un secondo tempo, grazie alle diverse reportistiche, sarà molto semplice e rapido individuare le domande senza risposta.

Si può inoltre contrassegnare una domanda con un segnalibro, e anche in questo caso sarà poi immediato avere un quadro sintetico di tutti i segnalibri inseriti. Possiamo inoltre anche inserire commenti alle domande (bene farlo quando i motivi che ci hanno portato a dare una certa risposta non sono di immediata individuazione).

È infine possibile, in corrispondenza di ogni domanda, marcarla con un obiettivo. Facendolo, ci sarà richiesto quale è la risposta che ci proponiamo di poter dare grazie al miglioramento, e entro quanto tempo. La reportistica disponibile ci metterà in condizione anche in questo caso di avere un quadro di sintesi degli obiettivi.

5. Vi sono diversi tipi di domande e i punti in palio sono variabili

Ci sono diversi tipi di domande. La maggior parte riguardano le Operations dell’azienda e mirano a evidenziare con quanta attenzione agli aspetti socio ambientali essa svolge il proprio business. Queste domande, e i punteggi corrispondenti alle diverse risposte, cambiano in base a dimensioni, settore merceologico e localizzazione geografica. In particolare cambiano le quote di punti ottenibili nelle diverse aree d’impatto: Governance, Lavoratori, Comunità, Ambiente e Clienti.

Ci sono poi domande che hanno una particolare importanza all’interno dell’azienda, sono le cosiddette Gating questions. Le risposte date a queste domande non fanno ottenere punti (come viene peraltro ricordato all’interno delle stesse domande) ma determinano il riconoscimento o meno, per l’azienda, di un Modello di Business d’Impatto. Un’azienda ‘normale’, anche se cerca di condurre le proprie Operations al meglio, usualmente non ha un Modello di Business d’Impatto, mentre può averlo quella che abbia un’attività intrinsecamente orientata a produrre benefici sociali o ambientali, e/o quella che affianchi al proprio core-business in modo sistematico obiettivi sempre di carattere socio ambientale, anche del tutto estranei al core business (ad esempio un’azienda che produce ingranaggi ma decide di devolvere sistematicamente il 10% degli utili alla ricerca contro le malattie rare).

Le domande relative alle Operations mettono in palio complessivamente 140 dei 200 punti massimi ottenibili. Vi sono infine domande (e relative possibili risposte) ‘calcolate’ sulla base delle risposte date ad altre domande.
Ne deriva che per un’azienda che non adotti un Modello di Business d’Impatto, il superamento della soglia di 80 necessario per la certificazione richiede una performance molto buona un po’ su tutte le Operations.

6. Il punteggio che si ottiene la prima volta di solito delude

È umanamente comprensibile che un’azienda interessata al B Impact Assessment ritenga di fare già tanto per essere una buona azienda (‘ragionevolmente’ rispettosa delle leggi, dell’ambiente e dei diritti umani). Quindi si aspetta di ottenere da subito un ‘buon punteggio’.
Il consiglio è di contenere l’aspettativa!


Occorre considerare che da 2007 a oggi si sono  ‘misurate’ circa 190.000 aziende col BIA, ma sono neanche 4.000 quelle certificate, di cui circa 100 in Italia. Questo per evidenziare che ottenere la certificazione B Corp è in teoria possibile per pressoché qualunque azienda, ma non è facile: i punti si conquistano facendo qualcosa di significativamente meglio di quanto non facciano normali buone aziende. 

La compilazione del B Impact Assessment è un passo di enorme importanza nel percorso per la certificazione B Corp. Preparati al meglio: scarica ora la nostra checklist con l’elenco completo di tutte le informazioni richieste.

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